IL LADRO PIU’ FAMOSO DELLA STORIA BOLOGNESE

Circa 250 anni fa…..Dopo vari spostamenti in diverse città d’Italia, nel 1772 approdò a Bologna Girolamo Ridolfi con falso nome Girolamo Lucchini chiamato anche di rado Gio.Battista Rossi .Presto incontrò anche il vero amore, Berenice Seracci che diventerà la sua complice. Loro relazione comunque ha causato uno scandalo,la sua signora vedova Nanetti aveva dei figli da precedenti relazioni…. Per mantenere la sua allargata famiglia, il conte riprese la sua attività di fabbricazione e smercio di monete false e si diede al furto di stoffe e denari.

Ma chi era Girolamo Ridolfi?

Girolamo Ridolfi nasce 11 dicembre 1742 in provincia di Verona da una famiglia di piccola nobiltà. Presto però dopo una piccola esperienza come corazziere della Repubblica Veneta si stufa e si diede ad una vita  dissoluta e spericolata. Abilissimo falsario,  giocatore d’azzardo e infine ladro, ma anche geniale inventore e abilissimo artigiano. Tanto da essere rinchiuso in carcere perché ritenuto assai pericoloso. Da qui riuscì poi a evadere riproducendo lui stesso la chiave perfetta di quella in possesso dei sorveglianti…..

,,Girolamo era piuttosto brutto, con un naso pronunciato, due occhi grandi e molto vicini, la bocca ampia, il mento appuntito; ma aveva il viso ben lavato e rasato, i capelli pettinati in ordine, una pelle liscia lievemente profumata; i suoi abiti erano modesti, ma decorosi e non privi di una certa eleganza. Solo le mani, pur se pulite, sembravano trasandate, essendo ruvide e callose, come quelle di un qualunque operaio.”Da un’arringa processuale del 1789

Colpo più grande nella storia bolognese 

Nella notte di 24 gennaio 1789 fa  Conte ladro -Girolamo Ridolfi compie il colpo più grosso della sua vita – Il Monte di Pietà dove tutti i cittadini ricchi e poveri depositavano i loro averi. Servendosi da innovativi attrezzi da scasso che aveva costruito da se. Dopo aver scalato l’edificio e aver segato un inferriata il conte fabbrica una coppia esatta della chiave della stanza dei preziosi, compì il colpo.Senza né mangiare né dormire né bere, lavora per un giorno e mezzo, finché riesce a calare la merce dal vano della finestra; lascia in giro arnesi da scasso perché vengano ritenuti colpevoli del furto malfattori esterni e non gli impiegati del Monte. Torna casa da Berenice con cui concorda come comportarsi nei giorni a venire per non destare sospetti. All’indomani, Bologna è sconvolta dal furto, scattano immediatamente le indagini: prima all’interno dello stesso Monte e poi in città. Cosi diventa celebre nella storia di Bologna ,poi chiamato anche come Il ladro del Monte. 

http://badigit.comune.bologna.it/books/sol/315299_INV.pdf

Il furto ebbe una risonanza enorme. Le autorità offrirono alte ricompense .Indagini procedono ma senza risultati finchè la sua complice Bernice non fece un passo falso ,sorpresa mentre cercava di far sparire un orologio d’oro….Entrambi vennero arrestati .Dopo mesi Bernice confessò tutto in cambio della libertà .Sotto il pavimento della loro casa vennero ritrovati la refurtiva e gli arnesi da scasso. Di fronte all’impossibilità di negare l’evidenza, Lucchini si arrese, anche per evitare la tortura a Berenice.

Per difendere il nostro conte Ladro si presenta avvocato Magnani 

Il Magnani ha avuto il titolo di Avvocato dei Poveri, cioè difensore d’ufficio: ad essi ha dedicato le sue più celebri difese criminali. Aveva assunto la sua difesa. Non potendo in alcun modo evitargli la condanna a morte, ottenne che questa fosse eseguita per mezzo della decapitazione: Lucchini cmq.era un nobile e non poteva subire l’onta dell’impiccagione.La sentenza venne eseguita il 26 febbraio 1791 nella Piazza del Mercato, oggi conosciuta come  Montagnola.

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ARTICOLO DI ANETA MALINOWSKA

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